sabato, 14 Dicembre 2024
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Terreni e fondazioni: come consolidare attraverso le resine

In varie porzioni del territorio italiano esistono problematiche legate al dissesto idrogeologico. In particolare, le colline e i versanti in cui sono presenti terreni argillosi presentano una serie di situazioni che spesso determinano cedimenti e crepe nei muri delle strutture di una certa età. Parliamo di tutte quelle case e ville che hanno fondazioni molto superficiali, generalmente in muratura o pietrame. In questi casi il consolidamento del nodo terreno – fondazione con iniezione di resine espandenti può essere una valida e risolutiva alternativa ai classici interventi di sottofondazione.  

Ma vediamo nel dettaglio un caso studio e le soluzioni adottate.

Problematica principale: cedimento differenziale di una porzione di villa

Questo caso studio tratta di un’antica abitazione ubicata nella zona delle Crete Senesi (Asciano), famose per il paesaggio collinare. Ma, i terreni di queste aree presentano diverse problematiche. In particolare dal punto di vista geotecnico, sono terreni soggetti a importanti variazioni volumetriche in funzione del variare del contenuto di umidità. Succede così che durante momenti di siccità, si verifichino essiccamenti delle argille fino a profondità significative (anche oltre i 3 metri). Ciò provoca ritiri del terreno e crepe nei muri di molti fabbricati.

In questo caso studio si tratta di una antica villa, ristrutturata pochi anni fa e realizzata interamente in sasso. Il fabbricato è dotato di importanti speroni e contrafforti che testimoniano problemi di cedimenti già a partire da parecchi decenni fa. Negli ultimi anni però, dopo la ristrutturazione, questi cedimenti si sono fatti molto più vistosi ed hanno richiesto un intervento di consolidamento del terreno e delle fondazioni.

Consolidamento terreno e fondazioni con iniezione di resine espandenti

In particolare, l’attento esame del quadro fessurativo ha evidenziato il cedimento differenziale di due angolate. Le cause del dissesto strutturale sono state individuate in un insieme di fattori che si sono venuti a sommare ed in particolare:

  • presenza di argille e limi argillosi fino a elevate profondità;
  • periodi di forte siccità;
  • presenza di piante ad alto fusto nelle vicinanze della casa;
  • perdita prolungata di un pluviale ma canalizzato.

Sono state analizzate quindi le principali tecnologie imepagbili per il consolidamento delle fondazioni:

  • sottofondazioni classiche in cemento armato;
  • consolidamento del terreno mediante iniezioni di resine o miscele a base cementizia;
  • realizzazione di fondazioni profonde su pali o micropali.

Fin da subito è stato escluso che il dissesto fosse legato a movimenti di tipo gravitativo (frane e scivolamenti). Vista la necessità di non demolire le pavimentazioni esterne e di intervenire solo nelle zone oggetto del cedimento e non sull’intero impianto fondale si è optato per eseguire un consolidamento con iniezioni di resine a lenta espansione, impiegando miscele con densità differenziata con tecnologia sviluppata dall’azienda SYStab.

Cedimento differenziale di una porzione di villa: quali interventi sono stati attuati

Questa scelta tecnica ha consentito di:

  • intervenire solo sulla zona interessata dal dissesto (porzione limitata della struttura), senza irrigidire la struttura e minimizzando i rischi di innescare cedimenti nella porzione non trattata;
  • intervenire senza nessuno scavo e quindi senza demolizioni di alcun tipo;
  • ottenere un miglioramento geomeccanico e una stabilizzazione di tutto il volume di terreno interessato da variazioni volumetriche stagionali. Sono state quindi eseguite iniezioni con 2 tipi differenti di resine espandenti:
  • resine ad alta densità: ottimali per riempimento dei vuoti più importanti e per mantenere elevate caratteristiche meccaniche e controllo della diffusione nel terreno;
  • resine ad alta espansione: impiegate nella seconda fase per ottenere spinte di compattazione elevate ed avere una diffusione elevata della resina nel terreno, anche in presenza di vuoti microscopici.

Le opere sono state completate in 2 giorni (durata media dei lavori con questa tecnica di consolidamento).

Al fine di verificare i miglioramenti ottenuti sono state eseguite una serie di indagini geognostiche pre e post iniezione (penetrometrie statiche e dinamiche).

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Per ulteriori informazioni :

SYstab

Articolo pubblicato da ediltecnico.it

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