L’ispirazione viene dalle sculture. «Per il nuovo sistema di contenitori Wallover di Caccaro – conferma l’art director Monica Graffeo – abbiamo osservato come alcune opere contemporanee lavorino sul concetto di ritmo e proporzione nella loro relazione con lo spazio in cui sono esposte. Per questo abbiamo progettato elementi molto puliti da dimensionare per gestirne al meglio le relazioni».
Protagonista è la parete, che si fa arredo ma non solo. Le configurazioni possibili, una per tutte i pilastri bifacciali a tutt’altezza collocati anche in centro stanza, permettono di dare un ‘taglio architetturale’ agli ambienti della casa, dal living fino alla zona notte.
![](https://www.confabitareroma.it/wp-content/uploads/2021/05/parete-mon-amour.jpg)
Evoluzione di Freedhome, sistema di moduli per il grande contenimento che anima le pareti, Wallover è corredato da un sistema di illuminazione all’interno dei singoli elementi e sulle schiene. «Lo scopo – continua Graffeo – è creare composizioni che facciano vivere la parete come fosse un quadro, grazie ai materiali che si possono abbinare e alla luce».
![](https://www.confabitareroma.it/wp-content/uploads/2021/05/parete-mon-amour-1.jpg)
Abitare © RIPRODUZIONE RISERVATAArticolo pubblicato da abitare.it