venerdì, 26 Aprile 2024
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Milano è un modello?

Si parla e si è parlato tanto del modello Milano, al
punto che la definizione fa parte ormai della narrazione pubblica. C’è chi (il
modello) lo elogia in modo incondizionato, chi lo propone come stile di
governo, chi invece lo critica, anche alla luce di quanto accaduto con l’emergenza
sanitaria. C’è chi infine lo avversa, come esempio di nuova forma di immagine
unica della città. Sta di fatto che il
modello esiste
. Ma su quali relazioni si basi, ancora non c’è chiarezza.

Alberto Bortolotti, architetto e collaboratore del Politecnico, con il suo libro Modello Milano? (l’interrogativo offre il senso della ricerca) prova a definire i contorni di un dibattito articolato anche dal punto di vista teorico. Nella parte iniziale della pubblicazione l’autore assume più punti focali e descrive diversi campi di indagine: dal racconto della città ambrosiana all’esame di alcune esperienze internazionali (Singapore, Parigi, Londra), dalle dinamiche globali ad alcuni progetti in corso come quelli di Cascina Merlata, Mind e Scalo Farini.

È su questi ultimi tre casi che si concentra la parte finale del libro, con un’indagine che spazia dal disegno urbano alle relazioni con il contesto spaziale più ampio, dalle reti tra gli attori a quelli dei meccanismi di regolazione. Tre casi che per Bortolotti rivelano tratti innovativi, ma anche criticità riconducibili alla regia pubblica e alla sua scarsa efficienza. L’autore non manca infine di registrare la divaricazione sociale e spaziale esistente, di una Milano cioè a due velocità; un divario che il dopo-Covid, con le sue incognite, rischia di rendere ancora più marcato. Sarà la fine del modello?


Modello Milano?
Una ricerca su alcune grandi trasformazioni urbane
Alberto Bortolotti
Maggioli Editore, 2020
228 pagine, 22 euro


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