sabato, 2 Novembre 2024
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L’attività dei notai in tempi di coronavirus non si è mai bloccata

acquistare casa

Sono stati stpulati atti di preferenza negli studi notarili. Le banche non hanno, nelle loro sedi, lo spazio fisico ora necessario, ma il lavoro non si è mai fermato, neppure per loro

di Annarita D’Ambrosio

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(StockPhotoPro – stock.adobe.com)

Sono stati stpulati atti di preferenza negli studi notarili. Le banche non hanno, nelle loro sedi, lo spazio fisico ora necessario, ma il lavoro non si è mai fermato, neppure per loro


3′ di lettura

Acquistare casa in tempi di coronavirus, una priorità per molti, magari alle prese con una operazione incrociata di vendita e acquisto lasciata a metà e timorosi di perdere l’affare quasi ultimato. Una opportunità per altri, considerando la convenienza dei tassi fissi registrata negli ultimi mesi. Ma è possibile oggi accedere a un mutuo o effettuare una compravendita? E quali sono le difficoltà? Possibile sì, lo è stato anche nei giorni di totale lockdown. Gli atti necessari e non procrastinabili sono stati stipulati negli studi notarili, che non hanno mai smesso l’attività, con i dipendenti impiegati parte presso gli studi stessi, parte in remoto.

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Solo le urgenze nella Fase 1

«Nella fase uno abbiamo diffuso una Faq, sulla base del Dpcm, con cui invitavamo a stipulare in casi di necessità e urgenza. Non si può nascondere che l’attività si sia contratta, con stipule molto spesso rinviate su richiesta degli stessi clienti» spiega il notaio Giulio Biino, consigliere nazionalecon delega alla comunicazione. «Riduzione impressionante», specifica, con dati non disponibili ma desumibili. «Nel 2019 registravamo – ci dice – una ripresa delle stipule in materia immobilare del 4 – 5 per cento. Il crollo della cosiddetta fase uno si può rilevare dai dati sulle visure che risultano al sito del Notariato attraverso la nostra società informatica: controlli sulle visure ridotti del 70/80 per cento. Le stipule, presumibilmente, potrebbero aver avuto una contrazione della stessa entità».

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L’informatizzazione

Categoria professionale non impreparata all’informatizzazione, quella notarile, anzi, e questo ha avuto un peso rilevante. «Siamo una delle categorie più informatizzate – continua Biino – e non abbiamo avuto paura di affrontare tematiche nuove come per esempio il ricorso allo smart working. Le volture, le iscrizioni presso le conservatorie sono già adempimenti che si compiono telematicamente. L’unico timore, rimasto anche oggi, nella fase attuale, sono le stipule dove è necessaria una presenza consistente, penso alle divisioni ereditarie con 10,15 eredi. Sono atti che non si verificano però di frequente ».

Articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore

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