sabato, 27 Luglio 2024
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Studenti fuori sede e Covid-19: l’affitto va pagato o si scioglie il contratto per «gravi motivi»

IMMOBILI A REDDITO

Per legge non spetta alcuna riduzione, chi ha lasciato l’alloggio per tornare in famiglia deve accordarsi con il proprietario o tentare il «recesso»

di Luca Capodiferro


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3′ di lettura

In un momento in cui l’emergenza «vera» è quella sanitaria, subito seguita o affiancata da cosa troveremo, in termini di lavoro e mercati, alla riapertura, un dato che sembra secondario, ma che inizia a farsi strada nel panorama dei problemi connessi ai contratti di locazione, è la questione degli alloggi affittati dai privati agli studenti universitari i quali, visti i recenti decreti , non solo non possono seguire le lezioni «dal vivo», ma non hanno nemmeno la possibilità-necessità di utilizzare l’immobile affittato per il quale, però, restano obbligati al pagamento dell’affitto.

Non c’è colpa dal punto di vista contrattuale
Il mancato utilizzo, va detto, non dipende da nessuna delle parti contrattuali, né c’è, pur lontanamente, la possibilità di ipotizzare una forma di responsabilità, anche indiretta e senza colpa, del locatore per l’indisponibilità dell’alloggio.

Il problema viaggia su due piani differenti: da un lato il provvedimento del Governo introduce un limite straordinario alla circolazione, come alla possibilità di partecipare «live» a lezioni universitarie, che è sicuramente un caso di forza maggiore – e che rimane un provvedimento d’ordine pubblico incontestabile. Dall’altro, sul piano contrattuale, invece, non è cambiato nulla, se non di fatto. Il contratto è e resta valido ed efficace.

L’immobile resta agibile e utilizzabile
Nulla vieterebbe allo studente di vivere nell’immobile locato, anche se logicamente ha preferito rientrare nella casa familiare. Né sono sopraggiunti elementi di fatto e di diritto che lo rendono inutilizzabile o inagibile in quanto tale, cioè oggettivamente. E nemmeno c’è, a qualsiasi titolo, un’azione od omissione da parte del locatore che impedisca allo studente di fruire dell’alloggio.

Si tratta di una scelta, logica, ma sempre una scelta personale. Le lezioni sono sospese, lo studente non ha al momento alcuna utilità ad utilizzare l’alloggio preso in locazione, ma nulla vieta, di fatto, che vi abiti ugualmente. Non lo fa per una scelta precisa, comprensibile, ma che rientra nella sua sfera decisionale. Non dipende dalla situazione oggettiva dell’immobile o da qualcosa che il locatore ha o non ha fatto e avrebbe o non avrebbe dovuto fare.

Articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore

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