martedì, 11 Novembre 2025
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Casa Familiare e Separazione: Orientamenti e Novità Giurisprudenziali

Assegnazione della Casa Familiare: Novità e Sentenze Recenti

La tematica dell’assegnazione della casa familiare è stata di recente oggetto di numerosi interventi giurisprudenziali che hanno confermato e, in alcuni casi, precisato i principi consolidati a tutela dell’interesse dei figli e della stabilità dell’habitat domestico.

Definizione di Casa Familiare e Requisiti per l’Assegnazione

• La casa familiare viene identificata esclusivamente con l’immobile in cui la famiglia viveva effettivamente al momento della separazione. Non rilevano immobili ormai abbandonati dai coniugi, anche solo da poco tempo prima della separazione.
• L’assegnazione può essere disposta dal giudice sia in caso di separazione consensuale (in base all’accordo dei coniugi, purché conforme all’interesse dei figli) sia in via giudiziale, seguendo sempre il criterio primario dell’interesse della prole.

Diritto all’Assegnazione e Principi Recenti

• Il diritto spetta solo se i figli, minori o maggiorenni non autosufficienti, convivono stabilmente nell’immobile al momento della separazione/divorzio. Negli ultimi orientamenti, è stato ribadito che il solo desiderio di tornare a vivere nella casa non basta: deve sussistere una convivenza reale e attuale.
• L’orientamento più recente della Corte di Cassazione (Ord. n. 13138/2025 e n. 12249/2025) conferma come l’assegnazione abbia come principale finalità la tutela dell’interesse dei figli e che non sia uno strumento volto a tutelare genericamente il coniuge economicamente più debole.

Accordi tra Coniugi: Limiti e Novità

• Gli accordi privati tra ex coniugi in materia di assegnazione possono essere stipulati, ma il giudice è sempre tenuto a verificarne la compatibilità con l’interesse dei figli minori. Clausole che prevedano la perdita automatica del diritto di abitazione in caso di nuova convivenza dell’assegnatario non sortiscono effetti se non valutate dal giudice.
• Anche la convivenza more uxorio del genitore assegnatario non determina più, in automatico, la decadenza dal diritto: la giurisprudenza ritiene necessario un accertamento giudiziale sull’effettivo pregiudizio per i figli, superando così l’automatismo della precedente prassi.

Perdita del Diritto e Poteri del Giudice

• Il diritto di godimento della casa familiare si estingue se il beneficiario smette di abitarvi stabilmente, instaura una nuova convivenza o contrae matrimonio. Tuttavia, la decadenza richiede una valutazione concreta sull’interesse residuo dei figli da parte del giudice.
• Il giudice può stabilire, laddove opportuno, che l’assegnazione riguardi solo una porzione dell’immobile se ciò favorisce la continuità dell’habitat domestico dei figli e la co-genitorialità.

Limiti all’Assegnazione e Opponibilità ai Terzi

• L’assegnazione non comporta il trasferimento della proprietà o di altri diritti reali sull’immobile, ma garantisce esclusivamente il diritto di godimento.
• Il diritto resta opponibile ai terzi acquirenti dell’immobile solo se la decisione del giudice è stata regolarmente trascritta nei registri immobiliari, come richiede l’art. 337-sexies c.c..

Giurisprudenza e Dottrina Recenti

• Cassazione civile, ord. 13138/2025: ha ribadito che l’assegnazione spetta solo se i figli risiedono effettivamente nella casa familiare al momento della decisione e non per il solo desiderio futuro di abitarci.
• Corte Costituzionale, sent. 308/2008: il diritto di abitazione decade solo dopo attenta valutazione giudiziale dell’interesse dei figli, anche in presenza di nuove convivenze.
• Tribunale di Castrovillari, 19 febbraio 2025: l’assegnazione non decade automaticamente se l’assegnatario avvia una nuova convivenza; il preminente interesse del minore guida sempre le scelte giudiziali.
• Le medesime logiche valgono per tutte le tipologie di filiazione, senza distinzioni tra figli nati nel matrimonio o fuori.

In sintesi: La giurisprudenza recente conferma l’orientamento di fondo: la tutela dell’ambiente familiare e della continuità di vita dei figli prevale su ogni altro interesse, anche in presenza di nuove situazioni familiari o delle esigenze patrimoniali dei genitori. L’assegnazione e l’eventuale perdita del diritto devono sempre soggiacere a una valutazione concreta, e non solo formale, da parte del giudice.

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