giovedì, 25 Aprile 2024
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Bonus mobili: ecco i mini-lavori in casa che danno diritto allo sconto

I lavori agevolati (anche «mini»)
Tra gli interventi di manutenzione straordinaria (e quindi agevolati) nei singoli appartamenti rientrano:
la realizzazione dei servizi igienici (come un secondo bagno) o l’integrale rifacimento di un bagno esistente con sostituzione delle tubature;
la sostituzione di infissi esterni con modifica di materiale o tipologia (attenzione: purché non agevolata dall’ecobonus, cui non si può “agganciare” il bonus mobili);
il rifacimento dell’impianto elettrico;
la sostituzione della caldaia (anche in questo caso, non dev’essere agevolata dall’ecobonus ma dalla detrazione edilizia standard);
l’installazione di un pannello solare fotovoltaico al servizio dell’abitazione;
la sostituzione dello scaldabagno (anche da elettrico a metano), che rientra tra le opere detraibili al 50% perché dirette a conseguire un risparmio energetico.

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In generale – avvertono le Entrate – non danno accesso al bonus del 50% gli interventi finalizzati a prevenire il rischio di atti illeciti da parte di terzi: a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra i lavori di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia.

Il cambio della serratura, quindi, non basta. Altri interventi, invece, sono sufficienti:
l’installazione di un portoncino blindato al posto della vecchia porta esterna;
l’installazione di un impianto di allarme all’interno della singola abitazione: purché richieda opere sull’impianto elettrico, è un intervento di manutenzione straordinaria che consente il bonus mobili;
l’installazione o la sostituzione del videocitofono, che consente l’applicazione del bonus mobili solo se inerente a un’abitazione unifamiliare e non a un condominio. Per il condominio, infatti, il bonus mobili si applica per l’arredo di parti comuni e non della singola unità immobiliare (ad esempio, arredo della casa del portiere o del cortile/giardino). Anche qui, se il regolamento edilizio comunale non richiede titoli abilitativi per l’intervento, bisogna predisporre una dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà;
l’installazione o sostituzione delle inferriate all’interno delle singole abitazioni: anch’esso un intervento di manutenzione straordinaria che, se fruisce della detrazione del 50% per ristrutturazione, consente comunque l’accesso al bonus mobili.

Le regole generali sui mobili
Il bonus mobili, prorogato fino al 31 dicembre 2020, consiste in una detrazione del 50% su una spesa massima di 10mila euro, per l’acquisto di nuovi arredi ed elettrodomestici in classe A+ (A per forni e lavasciuga). Dello sconto fiscale – che si recupera, in dichiarazione dei redditi, in dieci quote annue – beneficiano anche le spese di trasporto e montaggio.

Tra gli arredi, la detrazione spetta, ad esempio, per letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi, apparecchi di illuminazione. E non per porte, pavimentazioni (come il parquet), tende e altri complementi.

Articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore

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